mercoledì 16 luglio 2008

Democrazia e movimenti

Che la democrazia fosse in pericolo lo si sapeva da lungo tempo. Per esempioda quando nel 1994 si introdusse per referendum il sistema maggioritario,cioè proporzionale con premio di maggioranza alla Camera e Collegiouninominale al Senato.Era una legge che si ispirava quasi in tutto a un'altra del 1923, scrittadall'allora sottosegretario alla presidenza del consiglio Giacomo Acerbo,la quale assicurò la prima vera legittimazione elettorale al partitofascista. Contro una legge quasi uguale, non a caso definita "truffa", inostri nonni e padri scesero in piazza negli anni 1952-'53.L'aver accettato, e garantito per buona, una legge del genere conargomentazioni pretestuose è stata una spallata alla democrazia che molti dinoi a quel tempo legittimarono senza discutere, senza capire che avrebberoperso quel minimo di controllo dal basso che avevano, solo perchéappartenenti a certi partiti politici.Io credo invece che a noi in tutti questi anni ci sia andato benenasconderci sotto il comodo velo delle bandiere di appartenenza, perché,tutto sommato, essere la sesta o quinta o settima potenza dell'occidente cipiaceva: avevamo tutti, più o meno, un lavoro, una casa, un'auto o due, levacanze in baita o ai tropici. Chi ce lo faceva fare di sbatterci per un po'di giustizia sociale in più? Senza muovere paglia abbiamo lasciato cheTrentin firmasse gli accordi del luglio '93: potere d'acquisto di salari estipendi in cambio di nulla, disinvestimenti in scuola pensioni e sanità,grandi privatizzazioni fasulle, le prime delocalizzazioni e i primilicenziamenti. Nemmeno una lira in innovazione e ricerca tecnologica,secondo la storica logica del nostro capitalismo, giustamente definito"straccione" dal sosia di Palmiro Ucchielli nel 1921. Non sono d'accordo conDarpetti (non su tutto, almeno), meno che mai sulla citazione di Langer. Manon è qui la sede per l'argomento. Dico solo che non penso che ripeterebbepari pari quelle argomentazioni se fosse vivo. Oggi. In ogni modo anche io, nel discutere, preferisco guardare il miointerlocutore negli occhi, osservare i suoi gesti, i suoi tic, analizzare lascelta dei termini, la loro periodicità, il tono di voce, lo sguardo, lamimica facciale.Quanto alla scuola e all'educazione, che a me piace senza specificazioni,basterebbe esaminare il comportamento della maggior parte di noi. Vi sieteaccorti che domenica scorsa, alle 9.30, ora d'inizio dei lavoripreannunciata con ragionevole anticipo, i presenti (residenti esclusi) sicontavano sulle dita di una mano? Che si è cominciato a lavorare alle 10.30?Che c'è stato chi è arrivato alle 11 e se n'è andato poco dopo le 15 dopoaver preso parte al picnic?E ora siamo a Pasqua di domenica. Il PRC con tre partitini alla sua sinistrae 5 (cinque) mozioni interne, i DS evaporati, decine e decine di movimentiche sorgono dal nulla e si agitano per fare qualcosa, alla maniera dei tonninella tonnara.Cosa si può fare? Poco. Ma quel minimo lavoro deve essere condotto con lamassima serietà, cioè con il rispetto dovuto a se stessi e agli altri.Secondo me la soluzione potrebbe essere questa: ogni gruppo stia nella suarealtà, cercando di lavorare con il più ampio numero di soggetti politiciaffini, qui e subito, restando peraltro in rete con altri gruppi pereventuali scambi di esperienze e competenze.Per finire. Io ho percorso con tormento e sofferenza tutto lo spazio asinistra dai '70 a oggi. So per esperienza che il 90% dei gruppi spontaneicome MDB parte a razzo ma si ritrova sfiatato dopo un percorso relativamentebreve, per scomparire quasi subito, come una goccia d'acqua su una pietrarovente. Non voglio che mi succeda così anche questa volta. Perciò dicosubito che toglierò il disturbo molto sollecitamente se vedrò confermato infuturo quel che è successo domenica 6 a Sant'Anna del Furlo.A tutti con amicizia.Peppe Scherpiani

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