martedì 29 luglio 2008

Il nome, chi siamo, destra-sinistra

Non so se riesco a quotare per rispondere a ciò che è stato detto in precedenza negli ultimi messaggi.Quindi cerco di rispondere con un crossposting cercando di esprimere al meglio le mie opinioni e sensazioni.Devo confessare che ancora non ho capito ne chi siamo ne da dove veniamo ne dove andiamo ne il nome.Sono un disfattista: il mio modo di fare e di agire consiste nel mettere in discussione spesso ciò che si fa e si vorrebbe fare.Chi siamo.Spero di capirlo conoscendoci con calma faccia a facciaDa dove veniamo.Il portato di ogni singolo è sicuramente essenziale.Dove andiamo.Qui la faccenda si fa dura, e senza definire i primi due punti, si fa ancora più dura.Da quello che sta emergendo dagli ultimi messaggi che circolano, sembrerebbe che non si riesca proprio a trovare una sostanziale via comune (personale opinione).Sicuramente è interessante capire chi siamo singolarmente per poter definire il chi siamo collettivo e per poi definire le nostre prospettive e strategie.Ma la definizione collettiva dovrebbe avvenire senza rivendicazioni personali in mio personale parere.Io ho questo modo di fare, e soprattutto in questo momento potrebbe essere funzionale: mettere in discussione ciò che siamo stati per capire gli sbagli e non farne di nuovi. E probabilmente partecipare a questo gruppo rivendicando le proprie identità non fa certo bene. Personalmente sono d'accordo nel mettere in discussione tutte le grandi categorie e preconcetti che sono stati utilizzati nell'attività politica fino ai nostri giorni.Mi piacerebbe veramente contribuire nel costruire un qualcosa di nuovo e alternativo e di vero.Pino dice che gli va bene anche un movimento "religioso" (se non sbaglio).. a me no.Vogliamo fare politica? .. beh, in qualche libro avevo letto che la politica deve essere per definizione amorale (e quindi lontana anni luce da qualcosa di religioso e dogmatico; il relativismo esiste ed è sempre più vivo). Dicendo questo non voglio assolutamente discriminare nessun "credente", e non ne dovrebbe essere discriminato dal partecipare al gruppo. Con "amorale" intendo che i vari preconcetti e dogmi (politico-religiosi) non servono a niente, anzi rovinano la formulazione degli intenti comuni e collettivi nel momento in cui le rivendicazioni personali e dei singoli sopravvalgono gli interessi collettivi.Ho partecipato all'incontro di Monte Giove e non a S. Anna, per i presenti a Monte Giove: sono quello che aveva messo in discussione "la non violenza" scatenando un finimondo :) . Sicuramente non avevo utilizzato termini appropriati, ma nella sostanza non mettevo in discussione la "non violenza" come concetto, ma come PREconcetto. E voglio ribadire proprio questo: che non me frega niente se uno è non violento, brigatista, cristiano-cattolico, cristiano e basta, buddista, musulmano, anarchico, comunista, socialista, di sinistra, di destra o di centro sinistra o di centro destra (se è fascista inizio a preoccuparmi però); ma credo che sia importante tralasciare le rivendicazioni personali.Anche se dalle esperienze personali c'è sempre e comunque da imparare.Come mi piacerebbe che sia la politica? .. oltre che amorale (e Nietszche può aiutare a comprendere questo concetto) mi piacerebbe che sia anche cinica, nel senso che mi piacerebbe che sia priva di interessi (soprattutto dominanti) e rispettosa dell'etica (che non fa rima con "morale"). E sarebbe un bene che ci conosciamo prima di tutto come persone, e non come comunisti, 68ini, anarchici, religiosi ecc.Il nome.E' giusto definirci un movimento? .. personalmente mi sembra che stiamo diventando sempre più qualcosa che non si avvicina per niente ad un movimento.Queste sono solo le mie personali (e limitate) opinioni.Per il momento non mi dilungo di più.SalutiMatteo Vitali

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