martedì 3 giugno 2008

Ancora su Monte Giove

Qualche velocissimo pensiero su Monte Giove, solo appunti salvati dall’autocensura. Alla prossima riunione, magari, si potrà fare meglio, per esempio evitando di disperdere (o quasi) nel “cerchio” il buon lavoro dei gruppi (sempre come punto di “ripartenza” e non di arrivo,ovviamente). Allora:
- La vignetta allegata è più vecchia di quasi tutti voi. Anni ’70, partorita per un giornale sindacale in occasione di contratto incasinato. L’edizione allegata è quella “ripresa” ai tempi della quercia… perché ve la mando? Perché rispecchia abbastanza fedelmente uno dei “motivi” venuti fuori anche a Monte Giove, sotto “il fico”, che poi fico non era (ma cos’era?). Ecco allora questi brevissimi appunti che don Michele avrà la bontà di fare avere a tutto il popolo del monte, perché io (in giro si sa) con il www.montegiove.it faccio schifo.
-Clima auto-consolatorio. Va bene? Certo che no. Mi fa ricordare la faccenda degli “auto-eletti” con la legge elettorale in vigore, che tutto sommato è dispiaciuta a pochi. E meno ancora son stati quelli che lo hanno detto.
- extraparlamentari. Nel senso di essere fuori… Non vi pare che su questo fatto sia stata carente l’analisi anche da parte nostra (rimozione o mancata elaborazione del lutto?). Poco siam stati capaci di dire sul perché siamo stati cacciati dal Tempio. Credo che molti dei nostri “lor signori” (romani e non) avrebbero dovuto andare a casa. Con o senza pensione. Non si tratta di dar colpe o penitenze, ma di stare un tantino più attenti, anche per evitare “ricadute”.
-La presenza dei vecchi. Sì, senza virgolette. Non dateci altre bandiere da portare. Cerco di ricordare sempre, e non solo a me stesso, come la lanterna dell’esperienza, nella migliore delle ipotesi, illumina il passato. Mi sa che la cosa migliore sarebbe quella (anche per noi) di accontentarsi di stare nel gruppo, non mimetizzati!, e far sentire la nostra voce, magari per ricordare a quelli “più giovani di noi” che può essere solo un’ illusione quella di credere di andare a sinistra nuotando da quella parte nella piscina di una nave che va – dritta dritta, inesorabilmente – dalla parte opposta.
-Bandire per sempre il “NOI di NOI”. Salvo che non si voglia dar ragione alla previsione di Moretti sul numero delle generazioni necessarie per tornare a vincere.
Mi sa che gli altri appunti li butto via, perché, proprio il prossimo, riguardava lo “lo scrivere troppo”. Un vizio antico della sinistra (per ricordare – forse – quello che non abbiamo detto né potuto o saputo fare).

Una piccola cosa prima di salutarvi.
- I problemi. Cito qualche esempio, piccolo-piccolo che riguarda Fano. Anche il nostro personale impegno nei comitati (elettrosmog, viabilità, sottopasso, spiagge, amianto, parco, ambiente…) ci ha insegnato che per essere credibili occorrono fatti, meglio un solo problema concreto portato a soluzione che cento documenti, magari approvati alla unanimità. L’albero che non da frutto (fico compreso) verrà tagliato e gettato nel fuoco (Luca o Matteo?). Insomma, è forse dai problemi anche piccoli che occorre ripartire, anche se ci mancheranno gli “aiutini”.
- Ciao a tutti.
Giorgiopana

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