martedì 3 giugno 2008
Nonviolenza
Concordo che è stata una bella giornata (anche se ho perso la mattinata che, a sentire di molti, è stata la cosa migliore).Lungi da me fare lezioncine, ma nonviolenza si scrive tutto attaccato (al massimo non-violenza). Non è questione di italiano, ma di sostanza."Non violenza" sarebbe, come diceva Mimmo, un negare qualcosa: e allora avrebbe ragione Mimmo che diceva non si può costruire qualcosa negando, ma occorre fare proposte positive. Gandhi parlava di aihmsa (assenza di violenza) e satiagraha (adesione alla verità) e diceva che se non si è in grado di proporre un "programma costruttivo" alternativo a quello che si contesta è meglio lasciar perdere. In italiano questa strategia gandhiana (ma anche di Martin Luther King ed altri) è stata tradotta con nonviolenza, che va scritta appunto così per sottolineare che non si tratta affatto di negare qualcosa, ma di costruire con metodo (nei mezzi c'è già il fine così come nel seme c'è già l'albero). Per questo con le rivoluzioni armate non si è costruito ma niente di buono (e con le velleità armate degli anni '70 in Italia ancora meno). Assumere il metodo e la strategia della nonviolenza significa rinunciare alla violenza non per tattica (perchè non conviene) ma come scelta di fondo, che se portata alle estreme conseguenze moltiplica le idee e le strade verso la liberazione (pensate a Gandhi e agli inglesi, che se ne andarono dall'India chiedendo scusa per quello che avevano fatto per secoli), significa accettare di confrontarsi con l'altro, il quale ha comunque un pezzettino di verità, proporre un programma costruttivo alternativo a quello vigente ed andare a proporlo alla gente. Qui, diversamente dal passato, sorge una grande questione: il controllo dei mezzi di comunicazione che oggi sono in grado di far credere, con una opportuna e martellante azione, che gli asini volano (guardate la questione della criminalità: tutti i dati dicono che è in diminuzione, ma se chiedete alla gente crede il contrario).Dunque: lavoriamo per il programma costruttivo, nella questione dell'energia, della mobilità, del costruire, dell'immigrazione, ecc..Se sapremo proporlo, allora avremo la forza, etica e politica, di andare avanti.Luciano Benini
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