I partiti, ma anche altre strutture come ad esempio le cooperative, non sono luoghi di democrazia ma di gestione del potere e per questo escludono le risorse dei movimenti. I partiti non sono di per sé qualcosa di negativo, negative sono le attuali forme di partito
I vecchi non mollano, continuano ad occupare posti di responsabilità nei partiti e quindi non c’è ricambio generazionale.
La cultura di sinistra è di élite ed è rimasta legata a vecchie coordinate.
Non sappiamo cosa fare, ma l’attuale situazione di caos può essere positiva perché predispone all’apertura verso nuove possibilità, a condizione di non avere fretta e di lasciar maturare le cose.
Molto importanti, più che le dichiarazioni di principio e di appartenenza, sono i comportamenti personali e quindi l’esempio che si può dare.
Bisogna ripartire dalla cultura, cioè definire cosa è giusto e cosa è sbagliato in base ai bisogni comuni delle persone e ai problemi del territorio.
Non serve coinvolgere tante persone, serve coinvolgere le persone giuste.
Non serve fare un nuovo partito ma continuare a fare quello che ognuno fa costruendo sinergie.
Bisogna discutere seriamente di alcuni aspetti importanti della società attuale quali la rete e il grillismo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento