martedì 3 giugno 2008

Ciao a tutti. Sono molto contento della riuscita della giornata, partendo proprio dal bel tempo speso assieme. Le cose più importanti, quelle che restano impresse delle riunioni, sono le parti prima e dopo della cosiddetta parte seria. Negli abbracci fra i tanti ritrovati - prima- e i tanti conosciuti - dopo - c'è la sostanza di Montegiove. Ma se non ci fossero stati il clima, che rifletteva il metodo usato, non ci sarebbero stati neanche i momenti in mezzo, quelli cioè dei cerchi e dei tavoli. In gruppi piccoli si parla bene, ma soprattutto si aprla bene se si parla in modo informale. Mi è piaciuto il gruppo nel quale siamo riusciti ad ascoltarci, interromperci in modo educato, ed anche cercare di convicerci. Non è male farlo, perchè se si ha una forte tensione è giusto esprimerla. Io vengo da Ancona, sono originario di Pesaro, e si sente che il gruppo è legato alle attività di Pesaro. Se è nato lì, non lo forzerei a perdere le sue caratteristiche territoriali. Io avevo paura di trovare persone troppo critiche nei confronti della sinistra, che si sentissero di appartenere a qualcosa di più pulito, che non si è sporcato le mani. Invece ho trovato persone che si sentivano di avere perso un passaggio, ma molti di noi hanno ammesso che lo stavamo perdendo da tempo. Spesso c'è qualcuno che si lamenta del fatto che non ci sono i giovani. Per me ce ne sono, in proporzione alle nascite delle ultime generazioni. Mancavano, invece, gli ultrasessantacinquenni, che sono parte attiva ed importante della società. Io ne ho 54, ma sono un intellettuale, politicizzato, etc. Poi mancavano completamente i migranti. L'ho notato altre volte, con gli immigrati si tende a fare solo politica verso, non assieme. Anche nel resto delle Marche, dove lavoro di più, c'è moltissimo da fare per costruire momenti assieme sulla cultura, sulla casa, sulla scuola, e di conseguneza sul divertimento. Il divertimento, il tempo perso, in realtà è guadagnato, se abbatte le barriere.
M'è venuta un'idea mentre scrivevo: una possibile banca delle competenze potrebbe essere che, in uno dei prossimi incontri, alcuni di noi, rappresentano un'attività per renderne edotti tutti. Un teatrino, semiserio, con l'aiuto dei musici come dice Michele, di pochi minuti in cui il gruppo di altro acquisto viene esemplificato, nel bene e nelle difficoltà, e così la Rete Migranti di cui sono appartenente, e così un giornalino che già c'è o potrebbe esserci, o igruppi open source. Intendo dire, non per fare bella figura, ma per vedere se siamo capacidi trovare un linguaggio per farci capire ed interessare.
Grazie della pazienza.
Io penso che avrò dei problemi ad esserci solo il 22. Per gli altri giorni c'è una piscina o una pozza d'acqua al Furlo per mia moglie Nicoletta?
Marcello Pesarini

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