martedì 3 giugno 2008

Essere noi stessi e parte di un gruppo

Ciao a tutti
Vorrei inviarvi un po' di quello che mi fruga in testa dopo il nostro incontro di ieri. Non ho cercato di metterlo in una forma sistematica, semplicemente scrivo quello che mi viene in mente.Non sappiamo esattamente in quanti siamo stati, ma non importa, una cosa mi ha colpito tanto: ognuno di noi è un'universo. Con la sua storia, le sue diversità, i suoi bisogni e forse anche le sue pretese. Secondo me una questione fondamentale è: Come possiamo essere pienamente noi stessi e contemporaneamente parte di un gruppo. E' per questo che mi interessa "il metodo". Forse dovrei chiamarlo diversamente, invece di metodo il nostro modo di relazionarci, ma non solo teoreticamente. Quando sono stata nel piccolo gruppo mi sono sentita molto a mia agio, sono riuscita a collegarmi alle diverse persone e dando spazio ad ognuno di noi c'era veramente questo noi, tutt'altro che omogeneo. Il plenum invece, nonostante il cerchio, non mi ha fatto lo stesso effetto. Non sono più riuscita a seguire tutto quello che le persone dicevano, al più tardi dopo cinque minuti mi sono persa e non ho avuto il coraggio a dirlo a voce alta, come mai?. Se io parlo e gli altri non riescono più a seguirmi, preferirei piuttosto di essere interrotta. Anche questo fa parte del metodo.Un'altra cosa mi è rimasta: il non avere fretta. Mi è piaciuto il paragone che ha fatto Gabriele: in permacultura aspettiamo un anno senza fare niente, semplicemente osserviamo il terreno. Ma questo non vuol dire di girare intorno a se stessi, di diventare pigri o inefficienti, vuol dire semplicemente di sviluppare la capacità di ascolto. Chi siamo? Come possiamo riunirci in modo che la motivazione di ognuno di noi cresce sempre di più e riusciamo anche a trasmetterla ad altri? è soltanto questione di contenuti o anche del modo con il quale comunichiamo? Dobbiamo per forza andare d'accordo su tutto? Cosa succede se su qualcosa non andiamo d'accordo? Nella vita quotidiana percepisco sempre una grande fretta, un attivismo a tutti i costi, chi si ferma è perduto, ma è veramente così? Quante domande sto faccendo... domande alle quali non voglio immediatamente una risposta, voglio poter stare anche senza risposte, nella fiducia che dopo che riesco a fare questo le risposte che troverò saranno risposte che mi soddisferanno davvero.Per stasera è tutto.Un abbraccioPetra

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