martedì 22 luglio 2008

Cominciamo da noi stessi

Ciao a tutti Grazie Michele per la tua e-mail, in un certo senso mi ha risvegliato. Da tre settimane leggo le e-mail che mi arrivano ma non sono capace di scrivere una sola riga. Mi sento sfinita, ho sensi di colpa, ma qualcosa mi impedisce di scrivere un resoconto e sono profondamente insoddisfatta anch'io, nello stesso tempo non voglio "tirare giù" nessuno. Concordo con il fatto che ci serve tempo per conoscerci meglio e che la fretta non ci porta da nessuna parte. Questa volta non mi sono sentita per niente a mio agio come "facilitatrice", ho fatto fatica a distinguere tra i miei bisogni e quelli degli altri, volevo contribuire col cuore e sono stata soltanto nella testa, in cerca di metter insieme 1000 pezzi. C'era chi chiedeva più struttura e chi ne chiedeva di meno e non ho espressa la mia confusione, non ho chiesto aiuto. Nonostante questo c'erano tanti spunti che mi interessavano personalmente, come il fatto di partire dal concreto e personale ed il discorso della leadership (o communityship?). Come fare allora? Ho una convinzione di fondo, ed è quella che mi fa proseguire con la "comunicazione nonviolenta" ( www.centroesserci.it ) , cioè che qualsiasi cambiamento che vogliamo vedere nella società comincia con noi stessi, con il nostro ascolto e con il nostro modo di relazionarci a noi stessi ed agli altri. Vorrei partecipare ai prossimi incontri soltanto con questo spirito. Anche a me mancava la tematica di come conciliare politica e famiglia, avevo portato mia figlia che, anche se è già grande, si è sentita un po’ persa.

Per adesso e tutto. Un caro saluto, Petra

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