martedì 22 luglio 2008

Sintesi tra opposti

mi complimento con Francesco che è riuscito a con il suo ragionamento a esprimere cose che anche io penso ma che non riuscivo a sintetizzare, credo che la sua analisi sia molto illuminante e fornisce un pezzo mancante al puzzle di quello che ci serve per creare qualcosa di nuovo , efficace e funzionale ai tempi che viviamo.
Anche io vorrei contribuire ( ma temo di non essere altrettanto bravo) con quello che spero essere un altro pezzo del puzzle.
Io personalmente vorrei vedere la nascita di un movimento che sintetizzi aspetti che ritengo positivi e che in passato sono stati attribuiti alla destra e alla sinistra.
i valori che vorrei salvare sono il confronto tra diversi che arricchisce, e un nuovo riformato concetto di leadership, vedo di spiegarmi meglio.
riguardo alle capacità decisionali mi sembta evidente che la migliore soluzione sia un sistema bilanciato , combinato e sinergico di due estremi; vediamo di definirli.
il primo è l'estremo che chiamero "democratico" dove la decisione è condivisa da piu persone possibili da riservare ad ambti strategici e in cui ci sia materialmente molto tempo per prendere la decisione e l'importanza dell'argomento giustifichi l' impiego di energie (tanto piu grandi quanto piu sono le persone del gruppo decisionale).
il secondo estremo è quello che chiamero " di comando", adatto a situazioni piu tattiche che strategiche.
in questo caso le capacità decisionali sono delegate nelle mani di un singolo individuo; questo è il caso in cui necessitano decisioni snelle e veloci e in cui non è opportuno dissipare eccessive energie.
per spiegarmi meglio un caso di decisione "democratica" potrebbe essere per esempio che nave comprare mentre invece sarebbe opportuno utilizzare il metodo "di comando" per decidere se con la nave passare a destra o a siniostra di uno scoglio affiorante apparso all'improvviso.
due estremi che devono convivere e dialogare, ciascuno opportuno nel proprio ambito, con tutte le sfumature necessarie per gli infiniti casi intermedi.
nella mia visione il sistema ottimale non vede tanto un estremo che vince sull'altro, quanto una trascendenza degli estremi al servizio sia dell'interesse comune ma anche della libertà del singolo in maniera bilanciata opportunamente.
sempre per fare un esempio estremo io considero gli estremi (destra sinistra, bene male, luce oscurita, ying e yang etcc.) non come contendenti di una battaglia da cui dovrà emergere un vincitore ma piuttosto come i poli di una batteria (più e meno) in cui l'opportuno collegamento dei poli permette di fornire energia e accendere una lampadina.
mi sono dilungato troppo scusate, ma non è facile esprimere certi concetti , spero di esserci riuscito.



perdonate, altra riflessione sul discorso di francesco, riguardo al fatto che alcune persone di "destra" ritengano la sola competenza sufficiente a ricoprire posizioni di comando.
qui francesaco dice una verità molti pensano effettivamente così; ma io ritengo si tratti di un ingenuo, tragico errore.
è si vero, che per "comandare" sono indispensabili competenza e attitudine ma queste sono da sole smplici abilità, al pari per fare un esempio estremo delle competenze necessarie per gestire l'energia atomica; questa può essere usata sia per il bene della comunità (centrali atomiche che producono energia) che per il bene del singolo individuo che le possiede ( costruire ordigni nucleari che danno potere) , purtroppo spesso il bene dell'individuo, quando è al comando non corrisponde al bene della collettività.
in questo caso penso sia indispensabile un qualche meccanismo correttivo.
ciao a tutti e scusate se vi annoio.

un saluto a tutti
ermanno

Nessun commento: